Un premio a Ortodiffuso

.Ortodiffuso ha vinto l’Award di Agricoltura civica indetto da Aicare, Agenzia Italiana per la Campagna e l’Agricoltura Responsabile e Etica, nella categoria outsider. Il premio, al suo secondo anno di vita, è stato creato per far emergere realtà che operano nel campo dell’agricoltura civica.

Le categorie che ricevevano premi erano cinque: agricoltura sociale (progetti nei quali in azienda si fanno lavorare persone con varie difficoltà per reinserirle socialmente o nel lavoro), community gardens, consumo critico (forme di consumo consapevole), incontro tra agricoltori e consumatori (formule che propongono coinvolgimento attivo tra le due parti) e outsider, ovvero tutti gli altri, compreso orto diffuso in qualità sito, mappa, progetto di alterazione della città.
Al concorso hanno partecipato 32 realtà di tutta Italia.

Aicare è una realtà nuova, formata da un gruppo di agronomi che stanno cercando di far conoscere aspetti diversi dell’agricoltura, che non è una semplice realtà economica. Tramite il loro concorso saltano fuori per esempio aziende agricole che mettono al centro della loro attività non vendere un prodotto, ma venderlo ai mercatini sociali, dove si può parlare con la gente e discutere sul prezzo sorgente, oppure salvaguardare biodiversità, salute e buste paga dei lavoratori, o garantire filiere cortissime. E non si tratta di esempi nascosti nelle campagne più isolate, ma anzi, del contrario, vale a dire situazioni che provengono da Pisa, Napoli, Luca, Viterbo, Milano.


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Ortocircuito

E’ nata ortocircuito, la nuova mailing list che servirà per coordinare le azioni della rete degli orti milanesi. Orti in senso allargato si intende, per come viene intesa questa parola da chi mani e piedi ben piantati per terra, e da chi pensa che non ci siano sostanziali differenze tra verdure e fiori.
Chiamiamo tutti dunque a farne parte: ortisti, giardinieri, cittadini s-piantati, famiglie naturali, braccia e menti rubate all’agricoltura, piccoli economisti domestici, botanici critici, contadini del grumo di terra, membri dei community gardens, adottanti di terreni sparsi, paesaggisti inerbiti,  squatter organici, green warriors, o semplicemente idealisti urbani.

Per ricevere mail e aggiornamenti, collegatevi alla
pagina introduttiva della mailing list Ortocircuito-milano
e seguite le semplici istruzioni.

Mercoledì 27 ottobre 2010 si è tenuta la seconda riunione della rete degli orti. Hanno partecipato 40 persone. Si è deciso di far partire una mailing list, e fissare una data per una prossima riunione da tenere sabato 20 novembre (i dettagli verranno detti più avanti). La giornata di apertura e presentazione della rete alla città si terrà sabato 11 dicembre 2010-mattina (dettagli più avanti), presso l’aula magna della Facoltà di Agraria.
I primi lavori proposti sono
-la creazione di una mappatura delle realtà esistenti, che avviene
sia aggiungendo punti sulla mappa di orto diffuso,
sia con una griglia di inchiesta che verrà definita via via con l’aiuto di tutti e supervisionata dalla facoltà di agraria
-la documentazione con foto, video, audio e testi sulle realtà
-una mappatura degli spazi disponibili per la creazione di nuovi community gardens
-una mappatura dei gruppi di cittadini interessati ad adottare delle aree


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Seconda riunione coordinamento urban gardening

Gli ortisti, i giardinieri, gli aiuole-terazze-balconisti di Milano e cintura si ritrovano per la seconda volta, per organizzare la giornata di apertura verso la città che si terrà tra fine novembre e dicembre.
La specie underground ha deciso di venire allo scoperto e di invitare tutti i cittadini a manifestare le proprie passioni per una città più verde.
Non agiamo in modo improvvisato: dai community garden, agli orti scolastici, agli spazi liberati dal cemento, sono ormai molte le esperienze di giardinaggio urbano che propongono una metropoli diversa. E molte persone vorrebbero partecipare, dar vita a nuove iniziative, o anche solo stringere legami con chi le sta già attuando.

Invitiamo dunque tutti a partecipare alla riunione di mercoledì 27 ottobre 2010, alle ore 20, presso il teatrino del parco Trotter (entrata da via Morandi).
Ci troviamo per:
-proseguire il percorso per organizzare una mappatura reale e completa (inchiesta e mappa sul sito ortodiffuso.noblogs.org)  delle esperienze di urban gardening
-scambiare ancora una volta esperienze
-organizzare la giornata cittadina,
-continuare a pensare ad azioni di guerrilla gardening

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Ortisti e giardinieri di Milano a raccolta!

Libere Rape Metropolitane

Cari ortisti, giardinieri, aiuole-terazze-balconisti di Milano e cintura
abbiamo fatto una considerazione sulla diffusione di orti, balconi e aiuole che associazioni, gruppi di persone e singoli appassionati coltivano a Milano e dintorni e una ulteriore considerazione sul fatto che molti altri cittadini esprimono l’esigenza di occuparsi di un fazzoletto di verde e  non sanno bene da dove cominciare…Inoltre molti di noi conoscono spazi abbandonati che potrebbero essere riqualificati.
Insomma: perché non mettere insieme tutto ciò che sappiamo e fare una mappatura- inchiesta su quanto esiste o potrebbe esistere? Fare una assemblea costituente dei “liberi orti di Milano” (verso la fine di Novembre)? Confrontandoci su queste tematiche e magari fare un coordinamento e gruppi di auto-aiuto…
Proponiamo di incontrarci  per discuterne insieme l’11 ottobre durante il Lunedì sostenibile , c/o Spazio Pervinca, viale Stelvio 52, ore 20,30
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Agricoltura urbana: produrre più cibo in città più verdi

Un documento pubblicato dalla Fao il 28/09/010
Gli orti urbani forniscono prodotti freschi, creano posti di lavoro e riciclano i rifiuti
Roma, 28 settembre 2010 – Per il 2025 le proiezioni demografiche indicano che più di metà della popolazione dei paesi in via di sviluppo – circa 3,5 miliardi di persone – vivrà in agglomerati urbani. Per i governanti e gli urbanisti dei paesi poveri che dovranno confrontarsi con questa sfida, città “più verdi” potrebbero rappresentare una possibilità reale per assicurare alimenti sani e nutrienti, mezzi di sussistenza sostenibili e migliori condizioni di salute.
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Il giardino degli aromi: la terapia dell’orto

Il Giardino degli Aromi è un’associazione onlus,  che opera all’interno dell’ex ospedale psichiatrico P. Pini, è un altro degli esempi più interessanti di orto milanese. Si occupa di seguire persone svantaggiate in attività su spazi verdi anche con percorsi di terapia orticolturale. Ha sviluppato esperienze comunitarie di orti urbani, presta attenzione alla biodiversità e all’uso di erbe selvatiche e officinali per prodotti del benessere.

Le tecniche colturali non soono scelte a caso, ma si sperimentano, e vengono anche fatti workshop, metodi che non hanno nulla a che fare con la chimica delle coltivazioni intensive.

Gli orti sono circondati da siepi di ramaglia in modo da facilitare la ripopolazione di piccoli animali selvatici, vengono coltivati frutti antichi, sviluppate attività di semina e raccolta di orticole e erbe aromatiche e medicinali, allevati in modo libero animali da cortile. Viene protetto il mondo dei microrganismi che trasformano la biomassa per il corretto nutrimento del terreno. Le esperienze sono diverse e aperte a tutti.

Il Giardino degli aromi mette a disposizione il sapere per un cerchio di orti urbani e giardini molto consapevoli. In questo momento sono attivi tre orti all’interno del parco del Pini coinvolgendo nella coltivazione all’incirca 100 persone.

libero orto per coltiviamo la città1.doc

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Un modello da imitare

150 metri quadrati di terrazzo in pieno centro a Torino. Una fortuna per pochi. ma molti preferiscono riempire lo spazio con piante ornamentali. Gaetano Bruno, fisico elettronico in pensione e con la passione per l’ambiente e per il fai-da-te, ha invece deciso di mettere in pratica un esperimento: creando un ambiente climaticamente isolato, tanto che le escursioni termiche sono sensibilmente contenute; rinunciando all’impiego di prodotti chimici; usando sistemi per depurare l’aria dallo smog della città, ha creato un orto sostenibile.

E su un sistema di 5 terrazze collegate tra di loro sono stati piantati oltre 25 alberi ornamentali, da frutto e rampicanti (viti,
kiwi, peschi, albicocchi, un ciliegio, un prugno, un melo, olivi, un
mandarino, un limone, una palma da datteri, salici bianchi), cespugli e
arbusti da fiore e da frutto (oltre 30 varietà) e piante erbacee da
ortaggio (piselli, patate, zucche, zucchini, fagiolini, pomodori,
peperoni, peperoncini, agli, cipolle, basilico, insalata, rucola,
spinaci, cetrioli, barbabietole rosse, verze e cavoli, prezzemolo,
sedani, carote e fragole) oltre a tantissime piante ornamentali e da fiore (una coltivazione di tante specie è anche consentita da 2-3 turni all’anno).

Un esempio da imitare, anche in scala ridotta….

 

http://www.ecostiera.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2087&Itemid=52

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La qualità del suolo

Due pubblicazioni sulla qualità dei suoli e il livello dei contaminanti ammessi negli alimenti.
Nonostante le marmitte catalitiche, è ancora il piombo il metallo con cui dobbiamo fare i conti nei nostri terreni: poco volatile, pesante, è rimasto nel suolo e non viene metabolizzato dagli organismi.
Ma nei terreni di città rischiamo anche alte dosi di rame e zinco, soprattutto se ci troviamo vicini ad aree ex industriali. Al tempo in cui Milano era una città industriale, era già in voga una strategia che oggi permette di guadagnare, e non pagare, con lo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi. Ora si costruiscono case e autostrade per nascondere nei buchi degli scavi e nelle fondamenta tutto quello che non potrebbe finire neppure in una discarica controllata. Allora si usavano i fanghi e i residui delle lavorazioni dei metalli delle industrie siderurgiche per rimodellare la città, creare aiuole, spartitraffico e terrapieni.

Con questo dobbiamo fare i conti, anche se sarebbe meglio che chiedessimo alle municipalità di pagare il saldo.

concentrazione_metalli_pesanti_suolo_area_urbana.pdf

Cosa sono i metalli pesanti che si nascondono nel cibo

 

 

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La conosciazione delle piante nell’orto

Per ottenere migliori risultati senza stressare nè le piante, nè il terreno, nè il giardiniere, per proteggere le piante dai parassiti, per migliorare la miodiversità agricola, ecco un manulae dove si trovano consigli su come consociare le piante nell’orto.

mettendo accanto piante che hanno un apparato radicale superficiale e piante che invece vanno in profindità, si sfrutta meglio la risosrsa suolo. mettendo accanto piante che produxono oli essenziali e piante che invece producono frutti, si ottiene una protezione naturale.

In più in questo modo il terreno resta sempre coperto, perde meno umidità, non lascia spazio alle erbacce, E l’orto diventa più vivo che mai.

consociazione.pdf

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un articolo del corriere sugli orti di Milano

Qualcuno si accorge dell’importanza degli orti in città: in un articolo del corriere qualche esempio di orto milanese,da Torchiera al community garden del Trotter. Peccato che non abbiano citato ortodiffuso….

orti corriere.pdf

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