La proposta dei Community Garden a Milano

L’orto di precotto è nato, e altri ne nasceranno tra poco. Le persone che stanno realizzando i community gardens non sono occupanti abusivi, ma gente che reclama un uso collettivo e migliore di un patrimonio comune. Per questo sarebbe interessante che il Comune di Milano, come è stato fatto a Parigi, Berlino, Londra, riconoscesse un accordo per l’uso dello spazio. Accordo che può essere brevissimo (se il piano regolatore prevede un altro sviluppo) o lungo, accordo che impegna i cittadini ad aprire lo spazio e fare socialità. Accordo a costo che può essere anche zero, ma con benefici altissimi per tutti.

Proposta di contratto di uso di aree sottoutilizzate

Si chiede all’Amministrazione comunale che venga redatto un accordo per il recupero delle aree verdi pubbliche non coltivate o non manutenute o anche di porzioni di giardini già esistenti, che non si sostituisca al vigente accordo di sponsorizzazione (utile solo ad istituzioni come Banche oppure per società commerciali)e che sia destinato a realtà non commerciali come singoli cittadini, gruppi o associazioni per la realizzazione di giardini e orti comunitari, la cui finalità, essendo prima di tutto sociale e di condivisione del bene comune, è diversa da quella degli attuali orti comunali, tipicamente assegnati a singoli individui per la produzione famigliare.

L’accordo dovrà riconoscere il valore del verde partecipato come metodo innovativo di gestione di tali spazi, l’impegno in prima persona e il contributo di gruppi di cittadini per la realizzazione di una città ad alta sostenibilità ambientale e sociale.
L’accordo prende ispirazione dalla proposta di adozione delle aree verdi sul modello degli agreements riconosciuti in alcune città europee ed americane , per esempio le Community gardens rules di New York). (http://www.nycgovparks.org/sub_newsroom/press_releases/press_releases.php?id=20944 e la Main Charte Verte di Parigi, ma anche dell’adozione del Bene Comune attualmente in vigore a Sesto San Giovanni (http://www.sestosg.net/sportelli/ambienteterritorio/verde/scheda/,2037 )

Per la realizzazione dei giardini comunitari e per stabilire un corretto rapporto tra Comune e cittadini, volto a una ottimale gestione degli spazi verdi concepiti come bene pubblico e comune, si propone di elaborare un accordo/contratto da stabilire con cittadini singoli o a gruppi che abbia le seguenti caratteristiche
permettere ai cittadini di coltivare aree di proprietà pubblica abbandonate o non manutenute dalla municipalità, individuate da gruppi di cittadini o dai Consigli di zona (per esempio come già effettuato dal Consiglio di zona 9)
permettere ai cittadini di progettare autonomamente lo spazio verde adottato sia nel caso intenda utilizzarlo a verde ornamentale o a orto oppure per proteggere un’area di valore naturalistico, facilitando progetti che prevedono la sinergia di queste diverse modalità.
permettere ai cittadini di manutenere e progettare autonomamente lo spazio verde adottato tramite riunioni di gestione del gruppo a cui viene affidato lo spazio e nel rispetto delle regole più sotto indicate
stabilire un contratto di uso per la durata da sei mesi a tre anni (eventualmente rinnovabile), a seconda della destinazione d’uso prevista dal piano regolatore per quell’area, anche in caso sia già stata parzialmente iniziata l’opera (nel caso dei parcheggi fermati in seguito a fallimenti societari, licenze interrotte, proteste, l’area può essere usata per periodi brevi in attesa di definizione del progetto principale, senza vincoli). Il contratto potrà essere rescindibile con un preavviso la cui durata verrà stabilita tra le parti, nel momento in cui il Comune dovesse decidere la realizzazione dell’opera precedentemente prevista oppure una nuova destinazione d’uso. Al termine del contratto i cittadini si impegnano a lasciare l’area libera e pulita. Nel caso di situazioni a breve termine o per altri motivi verrà chiesto ai cittadini di coltivare in contenitori facilemente rimovibili.
Il contratto può essere stabilito con una associazione, o un gruppo di individui.che si impegneranno al rispetto dell’accordo.
riconoscere ai cittadini il valore dalla continuità del progetto da loro svolto facilitando l’eventuale sostituzione del gruppo che ha in gestione l’area
quando possibile fornire ai cittadini un’area con sistemazione di fondo (livellamento, rimozione rifiuti o materiali solidi, bonifica), o allacciamento acqua e/o luce elettrica (non tutti questi elementi sono sempre necesari o possibili. Il caso va concordato di volta in volta)
chiedere ai cittadini, in cambio del servizio offerto, di impegnarsi per l’apertura pubblica dell’area, la creazione di una comunità di quartiere quanto più aperta possibile alle diverse età e provenienze geografiche, la realizzazione di momenti sociali (feste, incontri) e didattici che possono riguardare la coltivazione, l’alimentazione, la conservazione dei cibi, ma anche performance artistiche.
riconoscere il valore di verde pubblico per queste aree che comunque devono rimanere ad accesso libero
offrire ai cittadini interessati all’uso delle aree verdi la possibilità di consultare uno sportello tecnico che possa aiutarli nella formazione tecnica e che fornisca le analisi dei suoli dove richiesto nel caso si tratti di attività di produzione di orto.
Eventualmente:
intervenire come mediatore e come proponente nel caso la proprietà del suolo sia privata e in questo caso faciliti un contratto di affitto a prezzi simbolici
imporre alle proprietà private che dispongono di superfici non utilizzate, la concessione dell’area per un numero di mesi/anni da concordare

In cambio della assegnazione dell’area i cittadini si impegnano a osservare le seguenti regole:
-la coltivazione deve essere di tipo biologico o comunque senza pesticidi e diserbanti
– dove siano presenti le caratteristiche, devono essere conservate e valorizzate le preesistenze vegetazionali e naturalistiche di rilevanza ambientale
-non possono essere erette costruzioni anche se temporanee se non in seguito ad accordo specifico.
-non possono essere create recinzioni tra le aiuole e all’interno dello spazio- Eventuali suddivisioni delle aiuole possono essere realizzate con siepi, terrapieni, piante, cordoli di legno.
-l’eventuale recinzione esterna deve consentire un facile accesso
-nel caso il suolo sia inquinato o sospetto, la coltivazione deve essere effettuata in cassette, panieri, sacchi , terrari, cassoni, contenenti terreno agricolo.
-devono essere obbligatoriamente previste delle ore settimanali e/o mensili di apertura al pubblico e l’orgaanizzazione di attività sociali
– il giardino comunitario può avere delle parcelle a uso privato, ma in ogni caso queste devono essere accessibili a tutti. In ogni caso devono essere realizzate anche delle aree a coltivazione collettiva, questo per favorire la socializzazione nel giardino.

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